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Nicola Savino – Il Dematerializzatore

Ero uno dei tanti consulenti di digitalizzazione aziendale, forse giusto un po’ più estroverso degli altri… quando d’un tratto accadde che…

Quando scegli un fornitore, certamente non ti limiti a fidarti unicamente dell’istinto.

Cerchi di capire quali sono le sue attitudini, la sua serietà, la sua professionalità, oltre a tutta una serie di altre informazioni che non hanno unicamente a che fare col “prodotto” o col “servizio” proposto.

È la stessa cosa che faccio, ad esempio, quando assumo una nuova persona in una delle mie aziende.

Cerchi di conoscerne anche quella piccola parte di “storia” che lo tiene emotivamente legato a ciò che fa.

Poi, però, cerchi di capirne anche qualche aspetto emotivo, per comprendere se starà sveglio fino alle 4 di notte – e oltre – se ci sarà un problema, se ti risponderà al telefono quando ci sarà un problema, se i dipendenti del fornitore saranno lì con te se ci sarà un problema.

Ecco perché trovo fondamentale mettere “in pubblico”, per quanto possibile, quella piccola parte di storia personale che ti aiuti a capire chi hai di fronte, perché faccio quello che faccio e perché – per me – tutto questo non è solo business.

La mia storia imprenditoriale inizia con la telefonata di un “collega” imprenditore in lacrime, che rischiava di perdere tutto per colpa di un enorme “pasticcio digitale”…

Ma prima di arrivare a quella telefonata, la mia storia di imprenditore inizia subito con un certo pathos.

Nel 2009, mentre in Italia infuria una crisi di proporzioni mai viste prima (e le prospettive sono ancora più pessimistiche), io mi licenzio da IBM per aprire la mia “ditta individuale”; la “Seen Solution” con sede operativa presso…la mansarda di mia mamma!

Nonostante una carriera promettente nella filiale napoletana del colosso newyorkese IBM (già da neolaureato vengo assunto con una posizione manageriale) una vocina nella testa mi dice di creare qualcosa di mio.

Devo dire che, fin dal primo giorno di costituzione, di persone scettiche ne ho incontrate molte.

Ore 11.30

L’ addetta della camera di commercio mi sta squadrando da capo a piedi chiedendomi: “ma ingegnere, lei è sicuro? Guardi che solo oggi abbiamo evaso 14 pratiche di liquidazione…c’è la crisi, lei cosa fa? Apre un’azienda mentre tutti chiudono”?

Ore 13.00

Alle ore 13.00 tiro fuori le chiavi di casa dei miei, dove mi reco per comunicare loro questi cambiamenti apportati alla mia vita, mia mamma mi vede entrare in cucina.

Sa che io dovrei essere in ufficio.

In questo momento, mentre è in piedi che sta apparecchiando la tavola con in mano piatti e bicchieri, la sua espressione del volto sta cambiando, probabilmente sente che c’è qualcosa di strano nell’aria.

“Mamma sono qui perché mi sono licenziato da IBM”.

Lei inizia a sbattere le palpebre, cade in terra come un sasso, con tutti i piatti che cascano rompendosi in mille pezzi, facendo un botto che riecheggia per tutta la via.

Ore 13.15

Penso di aver ucciso mia mamma. Il rumore di piatti rotti attira le attenzioni dei vicini che suonano alla porta, entrano in casa e iniziano ad urlare, invocare ambulanze, medici e preti. Nel quarto d’ora successivo tutta la via sa cosa sta succedendo, tutti si affacciano dalle finestre urlando consigli, ordini e frasi sconnesse.

Le voci rimbalzano tra le pareti dei palazzi come in un incubo, sembrano migliaia.

Mi sento più o meno alle porte dell’inferno.

Ore 13.30

Fortunatamente, già dopo pochi secondi in realtà, mia mamma inizia a riprendere conoscenza. Ma non si riesce ad alzare, è ancora in terra in mezzo a cocci di piatti rotti e frammenti di bicchiere, circondata da tutti i vicini che cercano di farle aria.

Finalmente mi chiama, mi faccio largo tra la folla. Non avrei mai pensato che nella cucina di mamma potessero starci così tante persone.

“Mamma eccomi, sono qui. Ma non ti devi spaventare, questa è la scelta che mi rende felice. E poi userò la tua mansarda come ufficio!”

Ore 13.31

Mia mamma sviene di nuovo, mio papà è di fianco che ride come un pazzo mentre gli scende una lacrima.

Scoprirò, solo una volta tornata la calma, che era una lacrima di commozione e di felicità. Sapere questo mi fa immediatamente uscire dall’inferno in cui ero sprofondato per avere, involontariamente, fatto male a mia mamma.

…quella mattina, se non avessi risposto a quel numero sconosciuto, non avrei preso il treno più importante della mia vita professionale.

Dicembre 2012

La mia attività è partita ormai da 3 anni e – nel suo piccolo – mi sta dando enormi soddisfazioni.

Certo non è facile. Partire da Salerno con un’azienda di consulenza specializzata in riorganizzazione di processi aziendali, attraverso la digitalizzazione, significa scontrarsi con realtà come Accenture, la stessa IBM e tante altre realtà più grandi della mia.

Rispetto a queste grandi aziende, però, ho un’arma segreta di cui nemmeno io mi rendo conto dell’effettivo potenziale.

Fin dall’inizio della mia attività, ho aperto un blog aziendale sul mio vecchio sito seensolution.com, dove racconto le storie vissute lavorando con i miei clienti.

Ci scrivo sopra ogni volta che posso, soprattutto nelle lunghe ore spese nei viaggi in treno “da” e “per” Milano, dove mi reco più o meno 2 volte a settimana.

Il blog, dopo 3 anni, è molto seguito, con circa 1.000-1.500 accessi al giorno.

Uno di questi 1.000-1.500 accessi è Gianmarco, che una fredda mattina di dicembre chiama al numero dell’ufficio mentre io sono fuori.

La deviazione di chiamata fa rimbalzare la sua telefonata sul mio cellulare, e sul display compare un numero che non conosco:
0171-XXXXXX

La scoperta

Gianmarco mi chiama supplicandomi di recarmi da lui il giorno dopo, nella sua sede di Cuneo, perché ha un problema urgente e – leggendo il mio blog – si è convinto che io sia la persona giusta per aiutarlo ad uscirne.

È disposto a pagarmi degli extra per il “disturbo”, purché io vada da lui annullando tutti i miei impegni.

Dopo un viaggio di 14 ore, organizzato in fretta e furia, mi trovo in un paesino piemontese con la neve fino alle caviglie, per incontrare un estraneo che mi ha telefonato il giorno prima, con quel modo di fare così strano. Mi chiedo cosa possa avere di così urgente, e mi chiedo anche che diamine ci faccio lì.

Mentre tremo dal freddo, nonostante una giornata limpidissima e soleggiata, non mi sento più il naso e le orecchie. Il sole splende in un cielo blu come non l’ho mai visto, ma sembra disegnato col pennarello, perché i raggi non scaldano nemmeno per sogno.

La sede di Gianmarco è uno spettacolo; in quella giornata di sole vengo avvolto da una luce candida, bianchissima, per via di un arredo studiato nei dettagli che riflette la luce. Nell’aria si sente un profumo di limone che ricorda casa mia, e non capisco come sia possibile visto che siamo in pieno inverno, sottozero, in un paese dell’estremo nord, a un migliaio di kilometri dalla mia terra.

Dalle piccole casse acustiche, incassate nelle velette in cartongesso, accanto ai faretti finemente installati, esce una piacevole musica Jazz tenuta a volume bassissimo, appena percettibile, che però mi mette a mio agio.

È l’azienda che ho sempre sognato.

Gianmarco entra nella saletta riunioni dove vengo fatto accomodare, mi stringe la mano con vigore e mi fa sedere, poggiando sulla scrivania un malloppone di carta.

Sono i documenti che raccontano l’evoluzione di un contenzioso nato con un suo fornitore per colpa di un litigio banale, esasperato dai rispettivi avvocati fino ad arrivare ad una richiesta danni – a carico di Gianmarco – di circa UN MILIONE E DUECENTOMILA EURO.

Nato nel 1983, sposato con Pina e papà di Elisa, Nicola Savino è laureato in Ingegneria Informatica alla Federico II di Napoli.

Il momento in cui vengo “morso dal mio ragno”

Quel momento resta congelato nella mia memoria per sempre.

Come l’attimo in cui il ragno morde Peter Parker, facendo di lui Spiderman, quello è l’attimo in cui la mia carriera, da “semplice” consulente, incrocia la sua storia con quella del mio futuro da “Dematerializzatore”.

Gianmarco ha un enorme problema; ha siglato, 2 anni fa, un accordo per l’usufrutto di un brevetto internazionale depositato da questo suo fornitore di cui ti accennavo prima.

Il tutto viene sottoscritto “a distanza”. Gianmarco ha ricevuto il contratto via e-mail, l’ha stampato, firmato con carta e penna, riscansionato e rispedito indietro via e-mail al suo fornitore.

Durante il litigio esploso, davvero per motivi futilissimi e “incattivito” dall’avidità dei rispettivi legali, la controparte insinua che Gianmarco non abbia mai sottoscritto alcun accordo per l’uso in licenza del brevetto, che quel contratto è un falso e da lì arriva la richiesta danni milionaria per uso illecito di proprietà intellettuale e industriale.

Gianmarco ha un’azienda di successo, ma ha appena liquidato un socio, e quella somma può metterlo in difficoltà.

Ma non solo…Gianmarco, infatti, è proprietario di altre 3 società che utilizzano lo stesso brevetto. L’incubo è che, una volta persa la causa e pagato il milione e due, il fornitore possa “tirare dentro” alla faccenda anche le altre 3 aziende. Chiedendo la stessa somma di cui sopra, ma x 3.

Dal morso di quel ragno, nascono il Centro di Competenze Digitali e la Savino Solution S.r.l.

Gianmarco è un uomo a pezzi e io, emotivamente, mi sento coinvolto perché vedo la sua azienda, vorrei averne una uguale un giorno, ma vedo anche l’onda anomala che può spazzargliela via.

Cerco di rimanere distaccato ma non riesco.

Giuro a me stesso che nessun altro imprenditore dovrà subire una cosa del genere.

Intanto devo assolutamente risolvere il problema. Gianmarco, oltre a volermi pagare una consulenza a 5 cifre, mi promette il 10% di quel milione e duecentomila euro se riesco a non fargli perdere l’intera somma. Ma mi ha stregato e da lì in avanti ai soldi nemmeno penso più.

Mi ritiro con tutti i documenti di Gianmarco in ufficio a Salerno. Inizia una serie di incontri serrati da cui nascono le collaborazioni con Pietro Montella, il primo – storico – avvocato che creerà l’ufficio legale della mia azienda.

Nel frattempo, metto tutto me stesso nello studio dei pacchetti normativi che riguardano il mondo della digitalizzazione documentale.

È qui che faccio la mia conoscenza profonda con i vari regolamenti CAD, AGID, EIDAS, scoprendo che dietro a questa faccenda di documenti digitali, si nasconde una galassia di pericoli per gli imprenditori.

Metodo Savino

Il Metodo brevettato che mi ha permesso di digitalizzare, a norma di legge, oltre 3000 imprese in soli 9 anni, diventandone il Responsabile della Digitalizzazione.

2017… arriva l’accreditamento in AGID e nasce la Savino Solution

Cinque anni dopo eccomi qui. Ormai ho lasciato la mansarda della mamma, restituendola alla legittima proprietaria.

Ho una sede nel pieno centro di Salerno e una filiale nel pieno centro di Milano.

Sono appena tornato dal notaio, dove ho appena firmato gli atti per cambiare nome alla mia società individuale – Seen Solution – in Savino Solution S.r.l..

I dipendenti che lavorano con me, adesso, sono 15.

Un attimo prima ho ricapitalizzato la mia impresa per oltre 200.000 euro, in quanto ho avviato un processo di accreditamento presso AGID – L’agenzia per l’Italia Digitale – che richiedeva questo capitale sociale.

L’ ho fatto senza paura, perché – nel frattempo – ho ottenuto 2 brevetti internazionali, ho creato un metodo per mettere in sicurezza il patrimonio documentale delle aziende, e oltre 1.500 imprese mi hanno dato la loro fiducia, affidando a me la responsabilità dell’intera Compliance dei loro documenti digitali.

Ho creato il primo Centro di Competenze Digitali: un pool di professionisti capaci di riversare, sulle aziende che ci chiedono aiuto, un set unico di competenze connesse al mondo dell’Information Technology, della consulenza di processo e della conoscenza profonda di leggi e normative sulla digitalizzazione documentale.

Tutto nasce da quel giuramento fatto in una mattina gelida di sole, in un paesino dell’estremo nord, davanti a Gianmarco, nella sua azienda da sogno che stava per essere spazzata via.

Ecco perché, mentre scrivo queste parole nel 2021, sono oltre 3.000 le imprese che hanno risposto la loro fiducia in me… ed ecco perché puoi farlo anche tu

Chi sceglie la mia azienda, lo fa per mettere in sicurezza i propri processi documentali sul piano normativo.

Ma, soprattutto, chi sceglie la mia azienda lo fa sapendo che le sue fondamenta si basano su un giuramento: “non ci devono essere mai più degli altri Gianmarco”.

Vuoi sapere come va a finire la storia dell’azienda di Cuneo che rischia di perdere un impero, costruito in anni di sacrifici e sudore?

La storia di Gianmarco è simile a quella di tante altre imprese migliaia di altre imprese!

Nel 2019 ho pubblicato un libro che parla di tutte loro.

Si tratta della prima Divina Commedia mai scritta sul tema della Digital Compliance in Italia, dove ho riportato tutte le storie di imprese digitali vissute insieme a migliaia di imprese, che hanno scelto la Savino Solution – e il suo Centro di Competenze Digitali – per costruire un patrimonio documentale inattaccabile.

Accanto a ciascuna storia, trovi i riferimenti normativi che costituiscono le fondamenta dell’intero progetto di Digital Compliance.

Un libro letto da oltre 600 imprenditori in meno di 2 anni, e che ha contribuito a creare una Consapevolezza Digitale che prima non esisteva, se non consultando centinaia di fonti diverse, tra blog, siti istituzionali e libri spesso scritti in linguaggi incomprensibili per i “non addetti ai lavori”.

Nel 2020 il libro è andato in ristampa ed è disponibile nella sua ultima versione, fino ad esaurimento scorte.

Se vuoi una copia de “Il dematerializzatore” clicca sul tasto qui sotto!

Il Dematerializzatore

La «Divina Commedia» sulla Digitalizzazione documentale 
«a norma di legge» – 640 pagine di esempi pratici e riferimenti normativi